CIVILIZATION IV

Come si intuisce dal titolo plagiarista il gioco sfrutta le ampie possibilità di personalizzazione di Civilization III. Il famoso strategico che originariamente vedeva varie civiltà scontrarsi per il controllo del globo è modificato in ogni suo aspetto per rappresentare la lotta delle principali corporations della società dell'informazione. E' sorprendente come il motore dello storico titolo di Sid Meyer si presti così efficacemente a questa attualizzazione, si direbbe quasi che non ci fossero grosse differenze tra il modello di funzionamento di due imperi in guerra e le dinamiche che intercorrono fra moderne multinazionali. Stesso è l'imperativo all'espansione ed allo sviluppo delle tecnologie, stessa è la necessità di colonizzare nuovi territori e di accaparrarsi "risorse" che, nel rifacimento della Eastwood, sono società indipendenti da assorbire o paradisi fiscali in cui insediare società offshore. Per non venire immediatamente schiacciato dalla concorrenza il giocatore dovrà necessariamente tessere alleanze strategiche con i magnati del calibro di Steve Jobs o Bill Gates o evitare politiche apertamente aggressive puntando sul consolidamento del proprio impero. Col proseguire del gioco il territorio inizialmente spoglio ed asettico (come si confà ad un campo di una battaglia immateriale) si trasformerà in una ragnatela di fibre ottiche che connettono compartimenti dell'industria dell'intrattenimento, del turismo e del settore farmaceutico incrociando banche, sedi governative ed apparati militari. In questo verosimile groviglio di interessi economici si dovranno scontrare aggressivi manager armati di computer portatile e sigari, temibili avvocati e perfide addette alle pubbliche relazioni. Ovviamente il gioco sconta la macchinosità dell'originale Civilization ma compensa ampiamente con un'ironia che pervade ogni singolo dettaglio.
(da neural.it)
12/03/04 | | #