QUESTO GRASSO MONDO

Questa semplice correlazione può risultare fastidiosa a chi è affezionato a stili di vita malsani e a chi su questi stili di vita ci trae profitto. Ma è sempre possibile controbattere con un'acrobazia retorica di notevole fascino: il problema non è che mangiamo più di quanto necessitiamo, il problema è che non bruciamo abbastanza calorie.
I videogiochi sono regolarmente accusati di far diventare i bimbi grassi (oltre che violenti, come tanti piccoli Eric Cartman). L'ultima sparata arriva da una fonte autorevole, un alto dirigente della McDonald's ci illumina sulle cause dell'obesità infantile: "I ragazzi passano troppo tempo davanti ai videogiochi e non vanno a giocare all’aria aperta" (link all'articolo).
Forse come risposta a questi ripetuti attacchi, forse fiutando il mercato che si nasconde dietro ogni emergenza, l'industria dei videogiochi sta cercando di integrare l'attività fisica nell'intrattenimento. Prodotti come eye toy, Dance Dance Revolution, Wii e il fantomatico genere degli exergames (exercise + game) strizzano l'occhio a genitori preoccupati ed istituzioni. Perchè negare merendine, fast food e carne agli ormoni quando è possibile allestire in salotto una ruota per i propri piccoli criceti umani. Ci si risparmia pure la fatica di portarli all'aria aperta.

Anzichè bruciare direttamente le calorie alcuni videogiochi cercano di affrontare la questione dell'obesità con un approccio - diciamo così - più intellettuale.

The Incredible Adventures of the Amazing Food Detective è sviluppato per conto di Kaiser Permanente, una società di sanità privata (quelle cose che i paesi del terzo mondo e gli Stati Uniti hanno al posto della sanità pubblica). Non è dato sapere se il titolo pomposo è ironico o è un disperato tentativo di bilanciare la tristezza del gioco che altro non è che una serie di puzzle che possono offendere l'intelligenza di un celebroleso.
Le incredibili avventure della meravigliosa detective del cibo sono una serie di indagini su bambini "sospetti". Mattew, per esempio, si stanca troppo facilmente. E' stressato? E' depresso? Non ci è dato saperlo, quello che ci vuole è un po' di attività fisica. Per vincere "gioco" basta cliccare su una misteriosa macchina che fulmina il bimbo e gli fa fare ginnastica più rapidamente. Michael è un'altro sospetto: non pratica sport. La soluzione al caso è di una semplicità lapalissiana: praticare sport. Stessa cosa per Antonia, colpevole di non giocare "abbastanza". Ha problemi di integrazione? Non ha amici con cui giocare? E' triste? Preferisce impiegare il proprio tempo in altro modo? Domande triviali, quel che conta è far muovere il culo a quei dannati bambini.

Fat World, realizzato dalla persuasive games, è uno dei più ambiziosi serious/educational games finora realizzati. L'obbiettivo degli sviluppatori è quello illustrare le complesse dinamiche che stanno alla base di una nazione (gli Stati Uniti) in sovrappeso. In Fat World ci si trova a gestire la vita quotidiana di diversi personaggi. Una cosa colpisce subito nella schermata di creazione dell'avatar: oltre all'aspetto e la salute è possibile scegliere la classe sociale. Una scelta coraggiosa, la disponibilità economica influisce pesantemente sulle abitudini alimentari, specialmente in un paese in cui il cosidetto cibo spazzatura è incredibilmente economico e i prodotti biologici sono accessibili solo al ceto medio.


Tutto il mondo finzionale è ovviamente imperniato attorno al cibo, è possibile comprare casa che altro non è che il luogo dove viene decisa l'alimentazione quotidiana, è possibile trovare un lavoro che rappresenta il ruolo attivo dei ristoratori nel promuovere determinanti consumi, è possibile fare la spesa e ovviamente dell'esercizio fisico per smaltire i chili di troppo. Attraverso postazioni chiamate govern-o-mat si possono cambiare le politiche alimentari dello scenario sussidiando determinati alimenti o aumentandone la tassazione. Un modo brillante per dire che un impegno personale per il cambiamento dello stile di vita può non essere sufficiente, occorrono interventi su larga scala per riequilibrare un'industria alimentare troppo sbianciata verso il consumo di carne.
Purtroppo, nonostante i numerosi pregi e il gameplay originale, Fat world ha un sacco di difetti che ne compromettono la giocabilità. Il ritmo è lento in maniera intollerabile, i sottogiochi sono deprimenti e, in generale, le interazioni risultano macchinose e difficili da comprendere. Peccato.

01/17/08 | | #